statua del Buddha

Il turchese e’ stato considerato pietra sacra da molte culture antiche, anche da quella tibetana. Sacro in Egitto, insieme a malachite e lapislazzuli.
Lo e’ stato per la cultura persiana, simbolo di purezza.
Gli indiani d’America lo indossavano, per la protezione del corpo e dell’anima.

Niente riesce meglio ad illustrare il colore blu, nell’estetica buddhista,  ovvero il Buddha della Medicina o della Guarigione.
Il suo azzurro omogeneo del lapislazzuli, pietra preziosa, nota nelle culture asiatiche da oltre 6000 anni.
Un alone misterioso avvolge questa pietra originaria del Badakshan, nord est dell’Afganistan, zona impervia e difficile da raggiungere.
Il lapislazzuli, nella cultura buddhista passa attraverso India, Nepal, Cina e Tibet.
Molte statue vengono rappresentate con i capelli di colore blu.
Si dice possegga effetti curativi. Nelle medicine olistiche, si utilizza per alleviare infiammazioni, disturbi nervosi oltre al fatto che l’intensa luce blu abbia un effetto calmante nelle pratiche di visualizzazione.
Il Maestro Blu e’ una figura molto onorata nel pantheon buddhista.
In uno dei sutra pricipali Sakyamuni recita:
” Vi supplico beato guru della medicina, il cui corpo color cielo, santo corpo di lapislazzuli onniscente saggezza e compassione, vasta come questo spazio illuminato, per favore dammi la tua benedizione”.
Rappresenta il cuore della medicina tibetana e racchiude in se 800 sutra, tradizione portata dal maestro buddhista indiano, Abate Ahantarakshita VIII secolo.
Consegnata poi al maestro tibetano Trisong Deutsan per prevenire le malattie, mantenere la salute, armonizzare il sistema ambientale, come protezione contro le calamita’ naturali.
Divenne la pratica privata dei re tibetani.
Ogni medico tibetano dovrebbe ricevere l’iniziazione nella pratica del buddha della medicina.

Il rosso, sinonimo di conservazione della forza vitale.
Rappresenta il pericolo volto ad indicare minaccia per la vita, avvertimento.
I due aspetti del fuoco. La parte buona per riscaldare e la parte appartenente al pericolo di incendi incontrollabili.
Rosso dei rituali e delle azioni potenti. La passione che muta per discriminare la saggezza.
Il corallo: energia della forza vitale,. Nasce negli oceani, composto di scheletri di piccoli animali, fusi al suo interno, ricorda le ossa umane, durevoli. Respira in mare ma possiede radici ancorate a terra.
In Tibet e Nepal si pensa abbia qualita’ benefiche e protettive e la persona  che lo indossava impallidita dalla malattia, acquistava salute quando il corallo scuriva.

Il giallo, colore della luce, del giorno.
Ha il piu alto valore simbolico nel buddhismo, per il suo legame con le vesti zafferano dei monaci.
Era in precedenza indossato dai criminali e scelto dal buddha come simbolo di umilta’ e separazione dalla societa’ materialistica.
Rinuncia del desiderio, appartiene alla terra.
Radicamento e serenita’.

Il verde, riferisce alla natura, qualita’ di equilibrio armonico, vigore, colore dell’azione legata al karma.

Oro, colore di importante rilevanza nel buddhismo.
Le statue dell’illuminato dal sud est asiatico, al tibet, alla cina sono spesso sia dipinte che realizzate in oro. Simboleggia il Sole.
Anche il dio del sole hindu viene realizzato nella lega piu pura a 24 carati.

 

In tutto questo, nei colori e nei suoi significati si riconosce un forte effetto emotivo.

Con metta
Bianca Nimmala

Articolo del sito “la panchina del monastero” – http://www.lapanchinadelmonastero.it

Skip to content